Grandi aspettative dall’energia eolica offshore

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eolico offshore

L’energia eolica offshore è una fonte di energia rinnovabile in rapida crescita a livello mondiale. Con l’aumento della domanda di energia pulita e la necessità di ridurre le emissioni di gas serra, gli impianti eolici galleggianti stanno diventando sempre più popolari come alternativa alle fonti tradizionali di energia.

Il primo impianto eolico galleggiante in mare aperto fu realizzato in Danimarca nel lontano 1991.

L’eolico offshore si sviluppa in mare, generalmente a distanze comprese tra i 15 e i 50 km dalla costa, ma può essere posizionato anche a distanze maggiori. Le turbine eoliche offshore sono più grandi e potenti rispetto a quelle installate sulla terraferma, poiché le condizioni di vento in mare sono più costanti e forti.

Uno dei principali vantaggi dell’eolico offshore galleggiante è la sua capacità di generare grandi quantità di energia pulita. Gli impianti eolici offshore possono generare fino a 7 volte più energia rispetto agli impianti eolici sulla terraferma della stessa dimensione. Inoltre, essi non emettono gas serra o altre sostanze inquinanti, hanno un minor impatto acustico, il che li rende un’opzione ideale per la riduzione delle emissioni di gas serra e l’attuazione degli obiettivi climatici.

Gli impianti eolici offshore sono anche meno invasivi dal punto di vista paesaggistico rispetto a quelli sulla terraferma, poiché non sono visibili dalla costa. Inoltre, essi possono essere installati in aree remote e non utilizzate, evitando così la competizione con altri usi del suolo.

Tuttavia, l’eolico offshore presenta anche alcune sfide. La costruzione e la manutenzione degli impianti eolici galleggianti in mare è più complessa e costosa rispetto a quella sulla terraferma. Inoltre, gli impianti eolici offshore possono avere un impatto negativo sugli ecosistemi marini e sulla vita selvatica, come ad esempio sugli uccelli marini.

“L’eolico offshore è probabilmente l’unica possibilità per incrementare le energie rinnovabili in Italia e raggiungere gli obiettivi posti dalla Comunità europea per il 2030. Questa tipologia di sistema rappresenta un’occasione unica, una vera e propria sfida per il nostro Paese, perché è la sola tecnologia, sebbene non ancora completamente matura, che permette di sfruttare il vento del Mar Mediterraneo, troppo profondo per le turbine eoliche che prevedono il fissaggio sul fondale”, afferma il Prof. Domenico Coiro, Dipartimento di Ingegneria Industriale-Sezione Aerospaziale, Università degli Studi di Napoli Federico II e Presidente SEAPOWER scrl.

seapower prova in vasca

“Tutto l’eolico a terra (onshore) in Italia, fino ad oggi, è stato realizzato impiegando turbine eoliche acquistate all’estero. Di fatto, abbiamo finanziato le aziende tedesche, danesi, spagnole ecc., incrementando la loro forza lavoro. Sarebbe estremamente utile costituire una struttura centrale, ben supportata dal punto di vista tecnico, deputata a far da cerniera tra gli enti pubblici ed il mondo industriale e della ricerca, che possa coordinare il lavoro, per rendere tutto più fluido e rapido. In passato ci sono state grandi carenze nella produzione di energia rinnovabile: ora è il momento di mettersi in gioco ed è questa l’occasione per abbattere i costi energetici, diventare indipendenti, ma soprattutto incrementare l’occupazione, in particolare al Sud”.

È il meridione, infatti, la zona più “fertile” per lo sfruttamento dell’eolico offshore.

Eolico offshore flottante, opportunità per creare posti di lavoro

Per realizzare una sola turbina eolica galleggiante offshore occorrono circa 20.000 tonnellate di acciaio e una produzione di turbine in grande quantità contribuirebbe notevolmente al rilancio dell’industria siderurgica ed anche navale nel nostro Paese, permettendo, inoltre, il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla comunità europea di produzione di energie da fonti rinnovabili per il 2030.

Le domande di connessione presentate a TERNA per progetti nel nostro mare sono al momento pari a 300GW.

La realizzazione di impianti galleggianti solo per un decimo di tale potenza, sufficienti ad alimentare 20 milioni di abitazioni, implicherebbe nuovi posti di lavoro in circa 15.000 unità entro il 2025 e 30.000 entro il 2030.

Innovazioni tecnologiche nell’eolico offshore

Le innovazioni tecnologiche nel settore energetico richiedono una gestione attenta nella loro adozione su larga scala. Tra queste innovazioni spiccano le “isole energetiche” che facilitano la condivisione di energia tra diverse reti e nazioni, e i parchi eolici multifunzionali che non solo generano energia eolica ma producono anche idrogeno verde e ospitano strutture di stoccaggio delle batterie. Progetti pionieristici come l’Offshore Logistics Drones dell’azienda tedesca EnBW stanno esplorando l’utilizzo dei droni per la manutenzione e la riparazione delle turbine eoliche, riducendo così la dipendenza dagli elicotteri e dal personale.

Inoltre, mentre le turbine eoliche offshore stanno diventando sempre più alte, passando da circa 70 metri a 260 metri in soli 20 anni, con rotori che hanno quintuplicato i loro diametri negli ultimi 30 anni, la gestione delle dimensioni crescenti è diventata una sfida fondamentale. Le turbine eoliche con capacità di 8 o 9 MW sono ormai comuni, ma i modelli più recenti raggiungono i 14-18 MW. È stato persino annunciato l’utilizzo di turbine da 20 MW per un progetto di parco eolico in Australia. Queste innovazioni stanno ridefinendo il panorama dell’energia eolica, portando a un futuro più sostenibile ed efficiente.

1 commento su “Grandi aspettative dall’energia eolica offshore”
  1. Walter ha detto:

    Speriamo che le mafie non ne approfittino come al solito


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